Metallo monetario

Tra i metalli monetari sono compresi, al minimo, quegli elementi chimici metallici che sono stati storicamente usati come componenti per le leghe usate nella coniazione delle monete. Il termine non è tuttavia definito con esattezza, dato che una certa quantità di metalli sono stati usati per produrre "monete dimostrative" che non sono mai state usate per produrre monete circolanti da parte di qualche stato ma che potrebbero esserlo. Alcuni di questi elementi potrebbero essere in teoria eccellenti per produrre monete (ad esempio lo zirconio), ma il loro status come metalli monetari non è chiaro. In generale, per i problemi causati quando i metalli hanno un loro valore intrinseco per nella produzione di beni, c'è stato una tendenza nel XXI secolo verso l'uso, come metalli monetari, verso quelli meno esotici e costosi.

Storicamente, la maggior parte del metallo (o lega) usato per la coniazione deriva dai tre membri non radioattivi del gruppo 11 della tavola periodica: rame, argento e oro. Tuttavia ce ne sono altri, anche per le monete in metalli intrinsecamente preziosi. I metalli preziosi sono sempre usati per monete-lingotti e nel collezionismo di monete. Monete di cui non era prevista la circolazione o coniate per il valore intrinseco sono state sperimentalmente coniate usando una grande varietà di metalli. In generale le monete coniate per la circolazione devono avere un valore reale sensibilmente più basse. I motivi sono esposti sotto.


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